Secondo l’ultimo report di Intel Security, intitolato Dissecting the Top Five Network Attack Methods: A Thief’s Perspective, la risposta è sì.

Nel documento si parla di oltre 83 milioni di attacchi di rete ogni trimestre. I ricercatori raccontano come il tema della sicurezza non sia vissuto come un problema critico: il 64% delle aziende non ha formato il proprio team di servizio ai clienti, mentre il 72% non forma il personale addetto alla reception, sebbene a causa dei frequenti contatti online con persone che non fanno parte dello staff risultino queste le risorse più colpite dalla cybercriminalità organizzata.

Quali sono gli attacchi più frequenti?

  • gli attacchi browser (che prendono di mira membri del personale impreparati con link pericolosi)
  • l’abuso della rete
  • gli attacchi stealth
  • le tecniche di evasione
  • gli attacchi SSL (che si nascondono nel traffico crittografato dell’azienda)

In dettaglio, rispetto agli attacchi browser l’analisi ha evidenziato come il numero degli Url sospetti sia aumentato dell’87% negli ultimi due anni. Proporzionalmente (e consequenzialmente) è aumentato anche il rischio che personale inesperto selezioni link pericolosi e scateni involontariamente un attacco browser contro la propria azienda.

Gli attacchi stealth avanzati, ovvero i sistemi di intrusione che usano camuffamenti per intrufolarsi nelle reti aziendali, sono in aumento: Intel Security rileva 387 nuove minacce ogni minuto. Rispetto a questo rapido sviluppo delle minacce da parte degli hacker, il report ha rilevato che le aziende valutano la propria strategia di sicurezza in media ogni otto mesi, mentre circa il 30% verifica la propria strategia di sicurezza una volta all’anno o ancor meno di frequente.

Un tema nevralgico della ricerca è la percezione del livello di sicurezza adottato nell’organizzazione: il 74% degli esperti IT ritiene che la strategia di sicurezza della propria azienda includa anche le minacce più recenti.

(fonte www.digital4.biz)